Elettorato passivo

Non ho mai pensato di essere uno da “elettorato passivo” (e non lo sono nemmeno adesso), non ho il fisico del ruolo e forse non ho il fegato e lo stomaco necessari.
L’“elettorato attivo” è un’esperienza bellissima, che ho apprezzato da sempre, nel 1975, in Italia, per la prima volta votarono i 18enni… Io c’ero. Vuol dire che sono vecchio, ma anche che ricordo l’entusiasmo e la fiducia di allora.
Il voto è un diritto importantissimo, chi lo esercita, chiunque voti, non dà mai un voto “inutile”… Tutti i voti sono utili perché sono espressione della propria visione della vita e della politica… e anche quando sono andato a votare con qualche perplessità non ho mai scelto il “meno peggio” o il, cosiddetto, “voto utile”, ma le persone ed i partiti che ritenevo più vicini o meno lontani al mio modo di pensare e di essere.
Penso di aver fatto sempre politica, con le mie scelte di vita dalla parte di chi fa più fatica, con l’impegno lavorativo nei tanti settori che ho attraversato… dal terzo settore al livello governativo, dalla sanità pubblica al livello regionale…
Ho sempre apprezzato i partiti perché il loro ruolo costituzionale ha ancora un senso, anche se temo che un rinnovamento dall’interno sia quasi impossibile. Troppe volte ho visto bravissime persone amiche, spesso impegnate nel volontariato, nell’associazionismo, nella cooperazione sociale, “macinate”, “trasformate” ed “emarginate” dai partiti in cui volevano e potevano portare idee e metodi nuovi.
Da “neo pensionato” continuerò il mio impegno sociale, ma il mio amico Roberto Mancini mi ha chiesto di candidarmi per le elezioni regionali, per “prenderci cura delle Marche”, con uno stile di sobrietà, rispetto, partecipazione, dialogo, accoglienza e solidarietà… perché “dipende da noi”.
Mi è sembrata un’opportunità per dare un contributo anche dal versante politico, in continuità con la mia storia e le mie scelte.
La politica non si fa solo con il fegato e lo stomaco… io posso mettere quello che ho:
– un po’ di cervello, che ho potuto allenare in tutti questi anni in cui mi sono occupato di politiche e servizi sanitari e sociali,
– un po’ di cuore, che ho imparato, grazie soprattutto a mia moglie, ad aprire all’ascolto e all’accoglienza dei più deboli,
– due gambe, abituate a camminare e ad imparare dai piedi, dal fare strada, da solo e con altri…
…forse posso essere utile, con un entusiasmo ed una fiducia rinnovati.

Elettorato passivo
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2 commenti su “Elettorato passivo

  1. Benissimo Stefano, c’è bisogno di questa energia in questo momento nel mondo nuovo. GRAZIE e BUONA AVVENTURA

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